Sabato 25 ottobre 2014 ore 17:00
Palazzo Stella - inaugurazione
RIFLESSI D’AMARE
mostra personale di Serena Cappiello
a cura di Elena Colombo
aperta fino al 5 novembre 2014
da martedì a sabato
ore 15:30 – 19:00
Genova, SATURA art gallery
S’inaugura sabato 25 ottobre 2014 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Riflessi d’amare” di Serena Cappiello a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 5 novembre 2014 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
Serena Cappiello dipinge il mare cercandone i riflessi materici nella luce, il perpetuo movimento delle increspature che si trasmette ai corpi solidi. Infatti, gli scafi sono protagonisti essenziali di ogni quadro, che si tratti di barche a vela, gozzi o motonavi: l’attenzione dello spettatore viene dirottata sull’oggetto che diventa asse portante della composizione. C’è qualcosa delle regate degli Impressionisti nell’accostamento nervoso delle piccole pennellate, ma c’è anche – in perfetta contraddizione armonica – uno stringente realismo. Tuttavia si nota una grossa differenza tematica rispetto alle marine più celebri di Edward Hopper: manca quasi del tutto l’individuo – che scompare o si trasforma in ombra tra i riverberi. Tale processo riguarda la persona come elemento direttamente visibile, perché la mano dell’uomo è intuibile nelle traiettorie e nelle derive delle imbarcazioni, nel loro abbandono e persino nella loro stessa costrizione. Moderne o tradizionali che siano, le strutture diventano metafore di una presenza / assenza che corrisponde alla scoperta dei sentimenti. La festa di colori delle rande è una combinazione variabile di forme che confondono i punti di vista moltiplicando le geometrie sulla scena. L’artista descrive sempre l’essenza della percezione negandone l’esattezza, ma arrivando anche “più vicina all’ossatura delle strutture” – per parafrasare molto liberamente Virginia Woolf. Si tratta quindi di soffermarsi sulle istanze collettive e individuali; sulla dinamica dei rapporti sociali e sui meccanismi che ci rendono unici e distinguibili nella massa. A livello cromatico, nasce una partitura sciolta in cui si potrebbero riconoscere le ripartizioni poetiche di Joan Mirò. La dicotomia che sta alla base del riconoscimento identitario è tradotta dal contrasto tra i toni freddi del blu – che ovviamente predominano nelle rifrazioni dell’acqua – e il calore centellinato degli altri due primari – focalizzato su dettagli-chiave.