• Sabato 7 marzo 2015 ore 17:00

    Palazzo Stella - inaugurazione

     

    NULLA È VERO, TUTTO È PERMESSO

    mostra personale di Saverio Lombardo

    a cura di Flavia Motolese

     

    aperta fino al 18 marzo 2015

    da martedì a sabato

    ore 15:30 – 19:00

     

    Genova, SATURA art gallery

     

     

    S’inaugura sabato 7 marzo 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Nulla è vero, tutto è permesso” di Saverio Lombardo a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 18 marzo 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

     

    Fotografo di moda e beauty, Saverio Lombardo è preparato a restituirci una fotografia di donna fortemente ritoccata, fino alla resa quasi irreale d’impeccabile perfezione richiesta dalle pagine patinate pubblicitarie.

    Non scegliendo di rappresentare una donna reale, bensì una donna-bambola. Ribaltando il concetto canonico della modella che risulta finta per quanto è perfetta, concentra la sua attenzione sulla bambola: e ne coglie la “realtà” con sfumature e accenti tali da rendere la naturalità della donna vera, senza uso del fotoritocco, ma solo con interventi o passaggi di carattere manuale. Il soggetto non è una semplice bambola, ma quella Barbie conosciuta in tutto il mondo e mito di numerose generazioni. Culto già dalla fine degli anni Cinquanta, Barbie ci ha accompagnato attraverso mode e generazioni: idealizzata nella sua fisicità tanto più credibile quanto più irreale (il volto angelico, le gambe affusolate e innaturalmente lunghe, la vita sottilissima, il seno prorompente), sfodera requisiti che la rendono senz’altro un’icona in cui immedesimarsi, pur impossibile da emulare. L’artista vuole sfatare l’idea di bellezza utopica che ha finito col pervadere la vita reale. Ed espone Barbie per svelarne il lato “umano” più vicino al nostro sentire. Pur essendo un fotografo di moda, è contrario all’eccesso dell’uso del fotoritocco, che tende plastificare la donna nell’immagine pubblicitaria, e intende superare la finzione cercando la “verità” in una bambola di plastica. Saverio Lombardo ricerca, attraverso diverse posture e tagli d’immagine, di dare vitalità a Barbie, analizzandone un’impossibile mimica per conferire uno spessore emotivo agli scatti. Il risultato è una Barbie che assume pose e sguardi in grado di svelare paradossalmente sentimenti che appartengono a ogni donna. La sua esperienza gli permette, tramite un sottile gioco di sfocature, di cogliere quella luce che trasforma la porosità della plastica in un’illusione di reale epidermide. E l’alternarsi di luci e attimi, gli incroci di sguardi complici e le inquadrature particolari rendono “viva” la bambola più famosa del mondo. Momenti catturati con pose ravvicinate ed un effetto mosso tra luci colorate caricano di umanità la naturalità di gesti e movenze.

    L’autore osserva ed espone la bambola come una donna, senza manipolare digitalmente le immagini. Rendendo naturale pelle e seni con semplici giochi di trasparenze e profondità di campo, accentua la sensualità dell’oggetto; e con un susseguirsi di movenze e momenti quasi rubati costruisce una sorta di intimità in grado di trasformarla in soggetto.

    Un progetto che impegna l’autore da più di dieci anni, e declinato in diverse versioni. Un instancabile lavoro che lo porta a concepire immagini sempre nuove, a ricercare diversi effetti naturali e singolari sensazioni tattili. (testo critico di Barbara Vincenzi)