• Con il Patrocinio di Provincia e Comune di Genova, s’inaugura, nella sede dell’Associazione Culturale  Satura  (piazza Stella   5/1),  sabato  2 febbraio 2008 alle  ore  17:00,  la  mostra personale  di Rodolfo Vitone. A cura di Sandro Ricaldone.

     

    Se vi sono autori che fondano le loro carriere sulla monotona ripetizione indefinita di una sola gag artistica ne esistono, per fortuna, altri che fanno del loro percorso, elaborando o spiazzando le prove precedenti, una sequenza continua, e fresca, di esordi.

    Nel caso di Rodolfo Vitone il primo di questi avvii potrebbe essere riconosciuto, sul piano dell’innovazione culturale, tanto nella partecipazione, dal 1958, alla sperimentazione creativa del sampierdarenese “Gruppo Studio” (animato, fra gli altri, da Guido Ziveri e Luigi Tola e frequentato da intellettuali come Edoardo Sanguineti e Umberto Eco) quanto nel successivo incontro con la personalità vulcanica di Eugenio Battisti.

    O, ancora, in riferimento alla sua produzione più nota nello sviluppo di una originale variante di Poesia Visiva, ambito nel quale si è affermato, a partire dal 1964, come uno dei maggiori protagonisti. In quest’ultimo campo va notato come Vitone abbia assunto una posizione del tutto particolare, associando agli stimoli provenienti dal dibattito interno al “Gruppo Studio”, orientato alla ricerca di un linguaggio capace di assumere, in modo critico, gli strumenti comunicativi dei mass media.

    Nel percorso dell’artista un episodio cruciale è rappresentato dall’installazione multimediale realizzata a Genova in piazza delle Vigne, in concomitanza con la personale tenuta alla Galleria ‘Pourquoi pas?’ (1974) in cui un’auto semisfasciata, con il cofano rialzato e una portiera staccata, sormontata da lettere in dimensioni cubitali, lasciava fluire suoni in un prato di anemoni di plastica.

    All’installazione Vitone è tornato in altre occasioni, fra le quali spicca l’ambiente “Di rosa in rosa”, realizzato nel 1985 allo ‘Spazio Paradigma’ nell’ex Ospedale Psichiatrico di Genova-Quarto, proseguito negli anni ’90 nella serie delle “Lettere s/velate”. Oggi lo si trova ancora intento nel suo gioco simultaneo, come l’ha definito Renato Barilli, di scomposizioni e riaggregazioni. Il che non stupisce troppo, date le risorse del personaggio: “Dattilografo, escursionista, enologo, giornalista, grafico, insegnante, illuminista, prestidigitatore”.

    (Sandro Ricaldone)